Scorie - La campionessa della solidarietà a spese altrui




Da tempo anche Laura Boldrini, presidente della Camera, sta scaldando i motori per la campagna elettorale.

Campionessa del politically correct e del solidarismo a spese altrui, è particolarmente dotata nell'avanzare proposte che comporterebbero aumenti di spesa, senza specificare le coperture. In questo, a onor del vero, Boldrini è in folta compagnia.

Si prenda il contrasto alla povertà. Boldrini è certamente favorevole al reddito di inclusione recentemente varato dal Governo, ma ovviamente aggiunge che "restano insufficienti le risorse stanziate".
Proseguendo nella generosità:

"Io stessa ho proposto più volte un "reddito di dignità" o un sussidio di disoccupazione erogati dalla Ue: immagini come cambierebbe il giudizio dei cittadini su Bruxelles se, dopo anni di austerity, s'intestasse il sostegno a chi è in difficoltà".

Come no: resta il problema che Bruxelles i soldi da qualche parte li dovrebbe prendere, e sarebbero sempre tasse presenti o future. Ma Boldrini pare non preoccuparsene.

Quanto all'integrazione degli immigrati:

"Per lo Stato comporta una politica mirata, che coinvolga gli enti locali, e adeguati stanziamenti: non è una spesa ma un investimento, anche in termini di sicurezza".

Un investimento che, comunque lo si consideri, comporta una spesa, a fronte di benefici non immediatamente quantificabili. Anche in questo caso Boldrini non dice da dove prenderebbe i soldi.

Effettivamente chi la intervistava neppure glielo ha chiesto, probabilmente ritenendola una domanda offensiva, gretta o inopportuna. Io non voglio sostituirmi al pensiero presidenziale, ma non mi meraviglierei se le risorse dovessero arrivare dalla lotta all'evasione fiscale e da un aumento delle tasse sui ricchi. Anche questi, veri evergreen.


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