Scorie - Rosaria's farewell




"Ho lavorato in questo Palazzo per ventitre anni, e prima ancora altri cinque a Strasburgo. La passione mi ha tenuta viva e integra. Fare politica non è un mestiere, ed è impossibile servirla senza quel fuoco che arde. Finita questa legislatura lascerò il campo."
(R. Bindi)


Rosaria Bindi, detta Rosy, ha annunciato che "lascerà il campo". Lo fa, a suo dire, dopo aver "lavorato" per ventitre anni in Parlamento italiano, dove era entrata dopo cinque anni al Parlamento europeo. Aggiunge, però, che fare politica "non è un mestiere".

Non mi risulta che Bindi abbia "lavorato" facendo questo "non mestiere" per tutti questi anni a titolo gratuito. Di certo questo suo "non mestiere" è stato, è, e continuerà a essere a carico dei pagatori netti di tasse, a prescindere dal fatto che siano o meno suoi elettori. Anche molti dei quei pagatori, suppongo, sentono ardere qualcosa quando leggono dichiarazioni del genere.

Bindi si sofferma anche sulla sua delusione in merito all'evoluzione del PD.

"Non era nato per stare tutto il tempo ad applaudire il leader ma per essere la sintesi di diverse culture: socialista, cattolica, ambientalista, liberale. Se riprende quella strada, forse avrà vita."

Nonostante in Italia (e non solo) siano in molti a essere convinti che socialismo e liberalismo possano convivere nello stesso movimento politico, in realtà si tratta, nel loro significato autentico, di due cose incompatibili.

Ogni mediazione o, peggio ancora, fusione non ha fatto altro, storicamente, che porre la componente liberale in subordine a quella socialista.

Nessun liberale autentico può avere qualcosa a che spartire con un socialista.


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