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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Scorie - Menù elettorale (4)

Quando si sente un dibattito tra esponenti politici sul tema dell'immigrazione, generalmente si contrappongono posizioni solidariste (coi soldi altrui) a oltranza a posizioni di chiusura delle frontiere. Il problema non è certo semplice da risolvere, ma credo che una solida tutela del diritto di proprietà privata contribuirebbe a migliorare le cose. Io penso che ognuno debba essere libero di ospitare nella sua proprietà chi ritiene opportuno, ma, al tempo stesso, non debba essere obbligato a ospitare nessuno, e neppure a contribuire coercitivamente a tale ospitalità decisa da altri. In altri termini, nelle attuali realtà statuali, la politica dei solidaristi (coi soldi altrui) finisce per essere uno dei tanti esempi di aggressione alla proprietà privata. Ma per i solidaristi (coi soldi altrui), generalmente sinistrorsi, chi non la pensa come loro è Lepenista. Così sembra pensarla, per esempio, Stefano Fassina (già vice ministro dell'Economia) di

Scorie - Menù elettorale (3)

Una delle costanti dell'offerta politica italiana, soprattutto a sinistra, è il tassa e spendi (anche se sarebbe più corretto premettere lo "spendi" al "tassa"). La convinzione è che il deficit sia lo strumento per far crescere l'economia, ma dato che ci sono vincoli esterni all'espansione del deficit, allora il suo contenimento non deve passare per un ridimensionamento della spesa (che, stando al DEF, nel 2017 ammonterà a oltre 839 miliardi, ed è prevista in crescita fino a oltre 874 miliardi nel 2020), bensì per un aumento delle entrate. E come fanno ad aumentare le entrate? A parole nessuno dice di voler alzare le tasse sui redditi medio-bassi, salvo poi infilare balzelli meno evidenti dell'IRPEF e pagati anche (quando non soprattutto) dai percettori di redditi medio-bassi. Buona per tutte le stagioni, poi, è la "lotta all'evasione fiscale". E di tanto in tanto capita che qualcuno, per far leva sull'

Scorie - Menù elettorale (2)

Comunque vadano le cose, entro i prossimi dodici mesi si saranno tenute le elezioni politiche. Anche di recente ho sostenuto che quando uno considera l'offerta politica italiana deludente può sempre trovare di peggio guardando al di là delle Alpi, in direzione della Francia. Sarà forse per non perdere la competizione con i colleghi transalpini, ma col passare dei giorni si affastellano proposte programmatiche abbastanza agghiaccianti (se possibile, più agghiaccianti del solito) anche dalle nostre parti. Il M5S, che da tempo i sondaggi accreditano come il soggetto che otterrebbe più voti alle elezioni, ha preso spunto dalle idee del noto sociologo sinistrorso Domenico De Masi e del sindacalista Marco Craviolatti per sottoporre agli iscritti al blog le iniziative che dovranno far parte del programma di governo in tema di lavoro. La proposta che pare vada per la maggiore prevede la riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali, ovv

Scorie - A proposito di tasse basse

" Mi sento di prendere l'impegno di continuare con la politica che il governo precedente ha seguito, in quasi tre anni di lavoro: tasse pi ù basse, riforme strutturali, ruolo crescente degli investimenti pubblici e privati per sostenere la crescita ." (P. C. Padoan)   Questo dichiarava lo scorso 16 gennaio il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al Tg3. E' una delle tante dichiarazioni, più o meno identiche, nelle quali parla, del tutto a sproposito, di riduzione delle tasse. Il fatto è che poi, ogni volta che c'è una manovra di bilancio più o meno consistente, la parte del leone la fanno gli aumenti di entrate e non le riduzioni di spesa. Copione prontamente ripetuto anche in occasione della correzione da 3,4 miliardi appena sfornata dal governo. Quando lo "split payment", ossia il pagamento dell'Iva da parte dell'acquirente ora esteso dalle amministrazioni centrali a tutte le società partecipa

Scorie - Menù elettorale (1)

Che i parlamentari italiani siano abituati a dare i numeri quando parlano di questioni economiche non dovrebbe essere una novità per nessuno, ma a volte mi pare evidente che si facciano prendere un po' troppo la mano. Per esempio, prendiamo le seguenti affermazioni di Roberto Speranza, che dovrebbe rappresentare la "speranza" dei fuoriusciti a sinistra del PD. " Guardo prima di tutto a quello accaduto finora. Ad esempio alla scelta di non puntare sugli investimenti, che in questi anni ci avrebbero consentito di raddoppiare il Pil. Penso alle infrastrutture, a un grande piano edilizio, alla sanità e alla rivoluzione verde. E poi dovremmo tornare alla "clausola Ciampi": il 45% degli investimenti si facciano al Sud. Senza dimenticare l'equità: non possiamo essere quelli che tolgono la tassa sulla casa anche ai miliardari, per capirci ." Dichiarare che gli investimenti avrebbero consentito di raddoppiare il Pil è

Scorie - Nessuna riduzione di debito è indolore

"Anche per quanto riguarda l'inflazione, non ci sono motivi per cambiare. L'Europa ha bisogno di ridurre il suo eccesso di debiti e può farlo attraverso la crescita del reddito nominale (che include l'aumento dei prezzi) oppure attraverso processi di contrazione dei bilanci degli operatori economici. La prima forma di deleveraging è "buona", l'altra è l'anticamera della deflazione e della recessione." (M. Onado) Quando parla Mario Draghi, solitamente il giorno dopo uno o più economisti italiani ne tessono le lodi sui principali quotidiani. Nel suo ultimo discorso in pubblico Draghi ha sostenuto che la politica monetaria della Bce va bene così com'è e che non c'è fretta di ridurre lo stimolo, aggiungendo che sarebbe utile una crescita dei redditi nominali. Marco Onado evidenzia che la crescita del reddito nominale contribuisce a ridurre il peso del debito. Onado ricorda che l'eccesso di debito p

Scorie - Era chiaro che fosse un cialtrone

"Il dollaro sta diventando   troppo forte e preferirei che la Fed mantenesse bassi i tassi di interesse." (D. Trump) Durante la lunga campagna elettorale per le presidenziali che hanno portato alla Casa Bianca Donald Trump, ho sempre faticato a capire come questo signore fosse considerato eleggibile da una parte neppure troppo esigua del variegato mondo libertario statunitense. Probabilmente per molti era una scelta più anti-Clinton che pro-Trump, ma se l'offerta politica non convince, esiste pur sempre la possibilità di non votare. Che Trump fosse indigeribile per un libertario a me pareva evidente già allora, dato che prometteva tagli fiscali ma non indicava tagli di spesa, bensì aumenti. Quello non è un modo per ridurre il "big government", ma per lasciare il government big e far lievitare il debito, che non è mai un pasto gratis. Nell'ottobre del 2015, quando era già in campagna elettorale, Trump crit

Scorie - Il fantasma del Bancor

Il Sole 24Ore ha pubblicato un testo inedito di Tommaso Padoa-Schioppa, contenuto nel volume «The Ghost of Bancor». Già il titolo dovrebbe far venire alla mente il progetto di moneta globale a cui lavorò Keynes ai tempi di Bretton Woods. In effetti, come si vedrà, Padoa-Schioppa non fece altro che attualizzare quel progetto. " I passi concreti descritti di seguito sono pensati per venire incontro a esigenze urgenti di miglioramento del sistema monetario internazionale, ma anche per essere compatibili con un'auspicabile prospettiva di lungo periodo. La prospettiva di lungo periodo è un sistema monetario internazionale basato su uno standard globale che agisca come ancoraggio definitivo. Lo standard sarebbe gestito da un'Autorità internazionale e determinerebbe l'ammontare di liquidità internazionale. Non verrebbe usato come «valuta locale» all'interno di Paesi e regioni, ma le valute locali sarebbero collegate a esso attraverso tassi di cambio deter

Scorie - Il partito degli investimenti pubblici (2/2)

Ancora a proposito del partito degli "investimenti pubblici", ho letto di recente un articolo in cui Pierluigi Ciocca ne descrive con enfasi i benefici per l'economia e anche i conti pubblici. " Se l'effetto di produttività degli investimenti è notevole nel medio termine, quello sulla domanda lo è anche nel breve periodo. Secondo l'econometria dell'Imf, sotto favorevoli condizioni, il moltiplicatore di "buoni" investimenti pubblici – che trascinano gli stessi investimenti privati – può superare 2 nell'arco di due-tre anni. Al confronto, il moltiplicatore dei consumi pubblici, dei trasferimenti, della detassazione è molto più basso: in Italia non supera 0,7-0,8 ." Credo che sia opportuno evidenziare l'inciso " sotto favorevoli condizioni ", perché è proprio quello che, solitamente, fa la differenza tra un modello econometrico e la realtà. Nel senso che tutti i modelli econometrici funzionano sulla carta. Pu