Scorie - Il marziano pugliese




Quando l'Istat pubblica dei dati, parte la raffica di commenti di politici di ogni parte, oggi facilitati dall'utilizzo dei social network. Prendete Raffaele Fitto, per esempio, che apprendo dall'ANSA essere leader di Direzione Italia (soggetto politico che suppongo non conoscano neppure i suoi parenti più intimi), che ha scritto su Facebook:

"L'Italia è un Paese per vecchi: non nascono più bambini (nel 2016 -2,4%) e quasi 1 italiano su 4 ha più di 65 anni. I dati Istat relativi al calo demografico mettono i brividi e sono la conseguenza di politiche sociali che non invogliano i giovani nel creare nuove famiglie".

E fin qui nulla di nuovo. Poi aggiunge:

"Lavoro precario, pressione fiscale altissima, zero servizi socio-assistenziali alla gravidanza e alla maternità, pochissime misure che favoriscono le donne lavoratrici, fanno diventare avere un figlio non una gioia ma un problema. Per invertire la rotta occorrono politiche del lavoro e sociali a sostegno delle nuove generazioni. Dove c'è sviluppo c crescita".

Fitto probabilmente crede che nessuno ricordi che è parlamentare dal 2006, con un'esperienza di tre anni e mezzo al governo con Berlusconi, dopo essere stato presidente della regione Puglia ed europarlamentare.

Io penso che non sia appropriato fare dichiarazioni come se si fosse vissuti su marte durante gli ultimi vent'anni quando si ha un curriculum come quello di Fitto.

Ciò detto, tutti coloro che cercano consenso politico dicono che "occorrono politiche del lavoro e sociali a sostegno delle nuove generazioni". Ma questo vuol dire tutto e niente. E quest'ultima sarebbe l'ipotesi meno peggio.
 
 
 
 
 


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