Scorie - Speculazioni

"Se uno vende un appartamento, un negozio, una casa che non ha è penalmente perseguibile, è una truffa. Il meccanismo può favorire gli andamenti speculativi e di conseguenza altera le certezze di lealtà e di trasparenza sulle quali i mercati devono essere regolati."
(A. Patuelli)
 
Il presidente dell'ABI, Antonio Patuelli, sostiene che vendere un titolo allo scoperto sia sostanzialmente una truffa.

Posto che esistono diversi modi per prendere una posizione ribassista su un titolo, una commodity o un indice (Patuelli vorrebbe mettere al bando anche tutti i derivati?), immagino che il riferimento sia alla vendita allo scoperto di titoli sul mercato azionario.

Ciò che Patuelli sembra ignorare è che uno strumento finanziario, a differenza di un appartamento, un negozio o una casa, è generalmente un bene fungibile. Ciò significa che è possibile ottenere a prestito i titoli che si vendono allo scoperto, in modo da consegnarli al compratore.

Il problema, quindi, non consiste nella vendita allo scoperto in quanto tale, laddove chi apre la posizione corta prenda a prestito i titoli e li consegni regolarmente (solitamente il secondo giorno lavorativo successivo a quello in cui ha effettuato la vendita). Il problema sorge se chi vende allo scoperto non si procura i titoli per consegnarli alla data di regolamento dell'operazione.

Si può essere del parere che le penali in cui si incorre per vendite allo scoperto "nude" siano ridicolmente basse e non costituiscano un deterrente efficace, ma è solo in questi casi che, effettivamente, la vendita allo scoperto può essere considerata irregolare.

Quanto alla speculazione, non vedo per quale motivo quando è al rialzo nessuno se ne lamenta, mentre quando è al ribasso apriti cielo. Eppure si tratta sempre di cercare profitto dalla compravendita. Perché in un senso va bene e nell'altro no?


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