Scorie - Quando il debito è un problema

"I lunghi boom degli asset degli anni '80, '90 e 2000 ci hanno resi compiacenti nei confronti del debito, ma lo scoppio della bolla immobiliare ci ha resi troppo sospettosi nei suoi confronti. Dobbiamo trovare una felice via di mezzo."
(N. Smith)

Dietro alla bolla immobiliare scoppiata nel 2007 c'era un eccesso di debito o una mania speculativa? Noah Smith cerca di dare risposta al quesito, citando alcuni studi di economisti che sostengono le due tesi. Smith propende per la mania speculativa, per cui ritiene che sia necessario non essere troppo contrari al debito.

Come spesso accade, a mio parere l'analisi di Smith difetta di un macroscopico particolare che gli impedisce di avere una visione nitida della faccenda.

Non si tratta di essere pro o contro il debito in quanto tale, dato che in un sistema privo di interventi da parte di governi e banche centrali il debito non può essere finanziato altrimenti che con i risparmi precedentemente realizzati da qualcuno. Questo non significa che in un sistema di libero mercato non si avrebbero casi di indebitamento eccessivo, con conseguenti fallimenti del debitore e perdite per il creditore; semplicemente vi sarebbe un limite all'espansione del debito e ogni euro o dollaro di debito sarebbe ottenuto solo se qualcuno prima ha risparmiato quell'euro o quel dollaro e ha deciso di concederlo in prestito.

In un sistema bancario a riserva frazionaria basato su una moneta fiat, al contrario, il debito non è coperto da risparmio se non per una parte. La restante parte (che è poi generalmente quella maggioritaria) è semplicemente denaro creato dal nulla.

In un sistema in cui l'offerta di denaro può essere aumentata nel modo appena descritto, è evidente che il costo del debito è inferiore rispetto a un sistema basato su una moneta sana e assenza di interventismo. Tanto inferiore è il costo del denaro, quanto più profittevole appare (ex ante) un investimento finanziato a debito, a parità di flussi di cassa prospettici.

Questo tende a generare una pressione rialzista sui prezzi delle attività acquistate facendo ricorso al debito, e il trend rialzista richiama a sua volta nuovi compratori desiderosi di rivendere in un futuro più o meno prossimo a prezzi ancora superiori (ma prima o poi questo meccanismo implode).

In sostanza, può darsi benissimo che tra coloro che hanno fatto eccessivo ricorso al debito per comprare immobili vi fosse un numero consistente di quelli che intendevano solo ottenere un profitto rivendendo in un momento successivo quegli stessi immobili, ma dovrebbe essere evidente che solo la creazione di denaro dal nulla e tassi di interesse distorti al ribasso hanno reso possibile che il fenomeno assumesse dimensioni sistemiche con il ben noto epilogo che ne è conseguito.

Non si tratta, quindi, di "trovare una felice via di mezzo", ma di capire da cosa trae origine il debito e cosa va fatto per evitare che le bolle continuino ciclicamente a gonfiarsi e a scoppiare. Ma vallo a spiegare a uno che dà per scontato che non esistano alternative migliori ai sistemi monetari attuali.


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