Scorie - Il lavoro non si crea dal nulla

"In un mondo governato per troppi anni dalle speculazioni finanziarie, ci siamo dimenticati che l'unico modo per creare ricchezza e distribuirla è creare il lavoro. Di questo, immediatamente, dobbiamo tornare a parlare."
(A. Furlan)

Capita abbastanza spesso di sentire affermazioni come quella di Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl. E non solo da parte di sindacalisti.

Non intendo soffermarmi sulla prevedibile condanna delle "speculazioni finanziarie", quanto sul passaggio successivo, che stravolge completamente la realtà. Non è creando lavoro che si crea ricchezza. La ricchezza si crea se, utilizzando diversi fattori produttivi, tra i quali il lavoro, si riesce a offrire beni o servizi che incontrano la domanda dei consumatori generando ricavi superiori ai costi. Se la creazione di ricchezza genera un aumento degli investimenti produttivi è probabile che aumenti la domanda di lavoro.

Ogni posto di lavoro che non sia generato in tal modo non contribuisce a creare ricchezza, bensì a distruggerla. Per questo non hanno alcun senso interventi governativi che creino lavori definiti "socialmente utili" o il mantenimento in vita di aziende fallite mediante sussidi pubblici. Ciò che si vede, in quei casi, sono i redditi percepiti dai beneficiari dei provvedimenti. Ciò che non si vede sono i beni e servizi che non possono essere prodotti e scambiati volontariamente da coloro ai quali le risorse per "creare" lavoro sono prelevate.

Non si può creare ricchezza dal nulla, e neppure lavoro.


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